goncarov kawabata

Strane Coppie 2016 | Settimo incontro

Il sogno della lentezza

Giovedì 9 giugno 2016 ore 18.00
Fondazione Banco di Napoli - Sala Marrama, Palazzo Ricca - via Tribunali 213 - Napoli :: mappa
INGRESSO LIBERO

Ivan Goncarov Oblomov

vs.

Yasunari Kawabata La casa delle belle addormentate

con Giuseppe Montesano e Antonio Franchini
Coordina Antonella Cilento
Letture di Orlando Cinque

Settima e ultima puntata per quest'edizione di Strane Coppie 2016, dedicata a un valore di scarsa fortuna nei nostri tempi veloci: Il sogno della lentezza.
Idealmente congiunto a un titolo celebre di uno degli autori con cui la manifestazione si è inaugurata, La lentezza di Milan Kundera, questa settima puntata torna a due grandi modelli della letteratura internazionale, uno russo, Oblomov di Ivan Goncarov, divenuto persino proverbiale, poiché per indicare qualcuno che sia immobile all'eccesso si dice, appunto, "oblomoviano", e il secondo giapponese, La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata, il primo Premio Nobel del paese che più rapidamente è entrato nella modernità tecnologica ma che conserva nelle sue arti il senso profondo della contemplazione e della lentezza come valore dell'esistere.

L'inerzia di Oblomov nella Pietroburgo zarista è fatalista, ironica, eroicamente pigra, ritratto comico di una generazione viziata e apatica, refrattaria ad ogni novità e cambiamento: passando da un divano all'altro, in una casa con servitore ma dove non si toglie mai la polvere, il ricco Il'Ja Il'ic passa il suo tempo a pensare in astratto, alla vita, all'amore.
La lentezza di Eguchi Yukio è invece dovuta alla vecchiaia, all'avvicinarsi della morte: le visite alla casa dove le giovani prostitute sono sedate lo immerge nell'immobilità dei ricordi, nell'ossessione dell'amore, della sessualità, del passato. Ma quando a morire non è lui ma una delle giovani donne che visita, la tenutaria del bordello gli risponde di non avvilirsi, tanto ce n'è sempre un'altra.
La Russia dell'Ottocento e il Giappone del Novecento: due rappresentazioni critiche dell'immobilità, della stasi sociale. In Goncarov si ride fino al nervosisimo, in Kawabata si avverte il gelo della vita che svanisce.

Per la prima volta Strane Coppie racconta letterature geograficamente lontane e che parlano, però, da vicino di noi, persino di napoli, che, come ogni sud, è una città decisamente oblomoviana: non a caso, quindi, a narrarci questi due grandi classici abbiamo chiamato due grandi scrittori napoletani, Giuseppe Montesano e Antonio Franchini, che nella loro opera hanno spesso intrecciato relazioni appassionate con le letterature e le arti russe e nipponiche.
le letture saranno affidate alla voce di Orlando Cinque, coordina, come sempre, Antonella Cilento.

Si ringrazia la Fondazione Banco Napoli per aver sostenuto la manifestazione e per l'ospitalità di questa sera.


 giuseppe montesanoGiuseppe Montesano è nato a Napoli nel 1959 ed è fra i maggiori italiani di autentico spicco europeo. Ha scritto i romanzi Nel corpo di Napoli, Mondadori, 1999, Superpremio Vittorini, Premio Napoli, finalista Premio Strega; A capofitto, 1996, Mondadori, 2000; Di questa vita menzognera, 2003, Feltrinelli, Premio Selezione Campiello, Premio Viareggio; Magic People, 2005, Feltrinelli. Ha tradotto autori francesi, tra cui La Fontaine, Gautier, Flaubert, Villiers de l'Isle-Adam, e per i Meridiani Mondadori ha curato e tradotto le Opere di Baudelaire, 1996, Premio Prezzolini-Lugano, e ha curato le Opere di Ottiero Ottieri, 2009, Meridiani Mondadori. Il suo libro più recente è Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire, Mondadori, Premio Vittorini.
E' in uscita in ottobre da Giunti La vera vita è altrove, straordinario atlante delle arti. Per il teatro ha scritto un radiodramma per la Rai, curato la drammaturgia di "Magic People Show", spettacolo andato in scena tra l'altro al Piccolo di Milano e al Teatro Nazionale di Madrid. Ha anche scritto per lo spettacolo "Servillo dice Napoli", e ha tradotto il "Lélio" di Berlioz per Toni Servillo al San Carlo di Napoli. Ha scritto la drammaturgia nel 2016 di "Di questa vita menzognera" con Enrico Ianniello. Collabora a "Il Mattino" e a "Il Messaggero", e scrive per "L'Unità".

antonio franchiniAntonio Franchini per trent'anni è stato l'editor di punta della Mondadori: ha al suo attivo i maggiori successi della casa editrice e il più alto numero di Premi Strega mai vinti da un editore. Dal 2015 dirige la narrativa di Giunti. Ma se il lavoro editoriale appare come l'attività principale di Franchini, è tuttavia uno scrittore non meno importante: vincitore del Premio Fiesole, del Premio L'isola di Arturo e del Premio Mondello, ha pubblicato Camerati: quattro novelle sul diventare grandi, Leonardo, 1992, Quando scriviamo da giovani, Sottotraccia, 1996, Quando vi ucciderete, maestro?, Marsilio, 1996, Acqua, sudore, ghiaccio, Marsilio, 1998, L'abusivo, Marsilio, 2001, Cronaca della fine, Marsilio, 2003, Gladiatori, Mondadori, 2005 e Il Saggiatore, 2016, Signore delle lacrime, Marsilio, 2010, Memorie di un venditore di libri, Marsilio, 2011.

 

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Ufficio stampa:
Eduardo Milone
333 671 4451
edu.milone@hotmail.it 

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