Titti Marrone recensisce su Il Mattino del 4 ottobre 2024 il nuovo libro di Antonella Cilento Il sole non bagna Napoli (Bottega Errante Edizioni)
Alcuni estratti:
Il libro ortesiano della scrittrice più di chiunque vicina alla regina del racconto di Napoli declina fin dal titolo il suo ambito di appartenenza: e in Il sole non bagna Napoli Antonella Cilento si concede una pausa del romanzo (...), inventandosi un percorso letterario nuovo, ma con la mente alla grande Anna Maria. Con movenze da scrittrice selvaggia, come potrebbe dire Montesano.
Le note di presentazione parlano di un reportage letterario, ma nelle 160 pagine del libro c'è di più: ci sono guizzi di sguardo sul passato e il presente, una umanizzazione di architetture e luoghi, una rincorsa di visioni, le creature fantastiche da sempre presenti nel racconto di Napoli, un caleidoscopio di cunti, storie, fabule, rescoconti dei più grandi scrittori di tutti i tempo, suggeriti dalla città.
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A Cilento invece il buio va incontro guidandola verso il sentimento della città custodito nella "Napoli buia, mortuaria e secentesca" alla ricerca dei suoni di parole significanti. Le prime sono "occhi, ossa", cui seguono "balconi, guerra". Compongono un sentiero dove la scrittura, pur cimentandosi con luoghi mille volte raccontati e oggi invasi dal turismo famelico, compie il prodigio di interpretarne la forma vera. Cilento riesce a farlo senza mai aderire né agli oleografismi né ai conformismi sull'epos del male come canone narrativo.
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Cilento oltre che scrittrice, è davvero lettrice selvaggia ed estrae dall'immenso pozzo delle sue letture una serie infinita di suggestioni (...)
L'oscurità è condizione di magia evocata dal "romanzo che non c'è", borgesianamente citato da Alexandre Dumas, da Douglas e da molti altri, ma che forse nessuno ha letto: Napoli senza sole, che insegna un itinerario per percorrere la città restando sempre all'ombra, lo stesso delle passeggiate di Herling e del suo romanzo sul campanaro di Santa Chiara.
A confermare la cifra del contrasto su cui s'incardina il mito della città, al buio si contrappone la scia luminosa delle scritture di Hartlaub, Hoffmann, Gino Doria, Verdinois, De Filippo, Veraldi, Montesano e moltri altri. Con una dedica implicita a tre autrici capaci come pochi di "avvitare le lenti sul naso del lettore": Matilde Serao, Fabrizia Ramondino, ma sopra tutti la maga Ortese.
(*NOTA: a differenza di quanto riportato nell'articolo, l'uscita del nuovo romanzo di Antonella Cilento è prevista per settembre 2024. Morfisa, già uscito nel 2018 per Mondadori, sarà pubblicato in una nuova edizione presso Bompiani)