Il blog "L'Indiependente" recensisce, a firma di Raffaele Calvanese, il nuovo libro di Antonella Cilento Il sole non bagna Napoli (Bottega Errante Edizioni). Questo l'inizio:

Immaginate di dover partire per un viaggio. Quando ci si appresta a visitare una città la mente di molti va immediatamente alla guida più famosa che esiste, la Lonely Planet. Ora provate a traslare le informazioni su luoghi da visitare, locali e musei da vedere in un libro che (rin)traccia questi percorsi attraverso una sterminata bibliografia. Più o meno è questo che avrete tra le mani quando comincerete a sfogliare “Il sole non bagna Napoli”, ultimo libro pubblicato da Antonella Cilento con Bottega Errante.

Il titolo di questo libro, che si pone in un terreno di confine tra vari generi come il saggio, la guida ma anche la narrativa e la rievocazione storica oltre che al reportage, riporta alla mente l’immortale capolavoro di Anna Maria Ortese “Il mare non bagna Napoli” di cui Antonella Cilento si fa ideale erede. Non foss’altro che per le coincidenze che la legano al racconto “Un paio di occhiali” che la vede condividere il destino di Eugenia acquistando i propri occhiali nella stessa storica Ottica Sacco di cui si legge nelle pagine della Ortese.

Ma non è solo questa autrice a fare capolino tra i capitoli densissimi di riferimenti non solo bibliografici ma anche e soprattutto fisici. Le pagine, come la città di Napoli, restituiscono una storia stratificata. Livello su livello si può scendere nelle sue viscere e salire fino al cielo che la sovrasta. Dal decumano meno frequentato e conosciuto fino alla Napoli sotterranea passando per il pontile di Bagnoli che può darci l’impressione di salpare in mare aperto soltanto mettendosi la città alle spalle.

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